Forse molti avranno sentito parlare di questa malattia ma non hanno assolutamente idea di che cosa si tratti. E’ una grave malattia rappresentata da una malformazione congenita con gravi conseguenze per il bambino, una malattia che si esplica già nei primi mesi di gravidanza con una anomalia della colonna vertebrale e che è causa di gravi danni al bambino dopo la nascita.
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Cosa è la Spina Bifida
La Spina Bifida è una grave malformazione della colonna vertebrale che si origina durante la gravidanza in misura di un caso su 1300. Le conseguenze sono mancata mobilità delle gambe, difficoltà di controllo sfinterico e diverse complicazioni neurologiche oltre a difficoltà funzionali di diversi organi.
Si può descrivere la Spina Bifida come una mancata chiusura degli archi posteriori delle vertebre lombo-sacrali o nella maggior parte dei casi lombari ma possono essere anche a carico, più raramente, delle vertebre toraciche e cervicali.
Questa malformazione coinvolge il midollo spinale, il cervello e cervelletto, il tronco e le strutture adiacenti come le meningi, i legamenti, le vertebre stesse e i muscoli.
I Fattori di rischio
Molti problemi di salute della mamma possono essere causa dalla Spina Bifida come la febbre, l’iperglicemia e l’obesità nel corso della gravidanza ma hanno rilevanza anche fattori di predisposizione genetica e la carenza di alcune vitamine tra cui soprattutto l’Acido Folico.
Tra i fattori di rischio si riconoscono anche l’assunzione di alcuni farmaci quali gli antiepilettici e altre cause ambientali tra cui l’assunzione di cloro contenuto nell’acqua potabile, l’effetto di campi elettromagnetici quali quelli che si sviluppano nelle adiacenze agli elettrodotti ma anche l’uso di pesticidi.
Cause della Spina Bifida
Da quanto descritto sopra è evidente che le cause, a parte la predisposizione genetica, è da ricercare soprattutto nell’influenza di diversi fattori nello sviluppo corretto del feto.
I diversi fattori di rischio si sovrappongono alle cause della Spina Bifida costituendo ciascuno una potenziale alterazione dei meccanismi di corretta replicazione cellulare nel feto in formazione.
Ciascuno di tali fattori è di per se sufficiente ad inserirsi nella trasmissione dell’informazione di replicazione del DNA, andando ad alterare l’equilibrio e causare una formazione sbagliata della colonna vertebrale.
Per questo motivo occorre che le mamme in attesa siano particolarmente attente a ciò che fanno, a cosa assumono e allo stile di vita. Poiché tra i fattori di rischio c’è l’Obesità, occorre un atto di responsabilità da parte della mamma.
Se si programma una gravidanza, si dovrebbe prima pensare a ridurre il peso, per se stessa, per la sua sicurezza e per ridurre il rischio di dare alla luce un bambino con gravi problemi.
Le Forme di Spina Bifida
In medicina si riconoscono due forme di Spina Bifida:
• Spina Bifida Occulta
• Spina Bifida manifesta
Il primo caso è la forma più lieve i bambini affetti possono anche non presentare segni evidenti della malattia almeno nei primi anni di vita.
Le strutture anatomiche, tuttavia hanno delle alterazioni che si evidenziano nel tempo con sintomi e segni clinici di sofferenza delle strutture nervose provocate soprattutto dallo stiramento delle radici nervose che si realizzano con la crescita.
Nella forma manifesta, invece, si nota una protrusione del midollo spinale, nel 4% dei casi anche una protrusione delle meningi. Nel 96% dei casi di spina bifida si presenta una protrusione duplice del midollo spinale e delle meningi insieme, una situazione particolarmente importante e complessa.
La Cura
Purtroppo non esistono cure risolutive per la Spina Bifida ma spesso vengono realizzati interventi chirurgici già prima della nascita, nella pancia della Mamma per ridurre i danni e migliorare la vita del bambino dopo la nascita.
Questi interventi vengono generalmente realizzati intorno alla 26° settimana di gestazione e tendono, appunto alla prevenzione di gravi problemi successivi come il rischio di una meningite.
Mancando una possibile cura è di primaria importanza puntare sulla prevenzione con l’assunzione sistematica di acido folico e nell’evitare i fattori di rischio descritti.