Yoga: cosa è

Benessere

Appena si evoca il termine Yoga, alla mente vengono immediatamente posizioni particolari che precluderebbero questa disciplina ad un’ampia schiera di persone, anziani, persone che pur non essendo anziane hanno seri problemi articolari, di sovrappeso e quant’altro che non riuscirebbero, non per cattiva volontà ma per impossibilità oggettive, a realizzare le posizioni che sono normalmente legate allo Yoga. Ma veramente lo Yoga necessita di tali posizioni per il raggiungimento dei risultati desiderati? Che cosa significa fare Yoga? Il termine significa Unione tra il se individuale e il Se Divino attraverso un certo percorso iniziatico. Pur nella consapevolezza che certe posizioni ritenute tradizionalmente utili a raggiungere uno stato contemplativo e di meditazione che facilita questa unione di consapevolezza, riteniamo che i risultati possano essere ottenuti anche senza tale pratica.

La cosa importante è la conoscenza e la pratica dei percorsi base dello Yoga che sono identificati in quattro:

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Raja Yoga

Il Raja Yoga è legato all’elemento fuoco, allo sviluppo della volontà e al controllo mentale del corpo. Questo percorso rappresenta in realtà lo Yoga classico e si suddivide in otto elementi: Astinenza, disciplina, posture, energia e respirazione, isolamento sensoriale, concentrazione, meditazione profonda e fusione con il Se Divino. Come si nota sono tutti elementi mentali ma si constata anche in questo percorso la postura, uno degli 8 elementi che compongono questo Yoga, quindi nella disciplina originale orientale le posizioni sono considerate importanti ma se non sono possibili per motivi oggettivi, questo non può inficiare tutto il resto.

Jnana Yoga

Il secondo percorso è lo Jnana Yoga o Yoga della conoscenza che è legato all’elemento aria, allo sviluppo della saggezza e intelligenza. Gli elementi connessi sono la discriminazione tra ciò che è reale o eterno, e ciò che non lo è, il temporaneo. Si contempla anche il distacco dai piaceri del mondo che causano sofferenze per cercare le gratificazioni trascendenti.

Bhakti Yoga

Il terzo percorso è lo Bhakti Yoga, legato all’acqua, dedicato allo sviluppo dell’amore e della devozione. La pratica di questo terzo percorso presuppone: Ricordare sempre Dio, ascoltare, cantare, servire, adorare sull’altare, provare amicizia per i devoti, pregare, servire con umiltà e infine sottomettersi.

Karma Yoga

Il quarto ed ultimo percorso è il Karma Yoga o dell’azione, legato all’elemento Terra e al servizio degli altri. Questo Yoga presuppone il distacco dal ritenere se stessi autori dell’azione in quanto questa è realizzata dal Divino di cui diventi semplice strumento. Chiaramente questo è lo Yoga più elevato, quello che maggiormente avvicina il se personale, limitato al Se Divino, quello più elevato e sottile, illimitato.

Se vogliamo tornare alla banale questione delle posizioni particolari, della postura, puoi notare come questa compaia soltanto tra gli 8 elementi che compongono il primo percorso Yoga e non compare affatto negli altri Yoga. Questo significa che l’immagine stereotipata della persona che pratica uno Yoga meditativo in mezzo ad incensi a in posizioni improbabili, pur trovando motivazione nell’ambito del complessivo dello Yoga, è solo un particolare; lo Yoga è molto altro, direi soprattutto altro, è un modo di comportarsi, di porsi di fronte agli altri praticanti lo Yoga e rispetto all’umanità intera, mettendosi al servizio Del Divino nell’interesse dell’umanità, in una logica di servizio umile e disinteressato, solo come strumento del divino per la realizzazione della Sua volontà.