I professionisti della sanità hanno bisogno di continua formazione per riuscire a fornire a tutti i clienti il massimo dei risultati e dell’affidabilità.
Tralasciando i dubbi che hanno attanagliato tantissimi professionisti in seguito al Decreto Milleproroghe 2022 (che possono essere chiariti sul sito www.ebookecm.it, tra i più noti per i contenuti divulgativi inerenti all’argomento), il processo ECM ha un format piuttosto semplice, chiaro e flessibile.
Di seguito andremo a vedere qual è lo scopo del processo ECM per i professionisti della sanità.
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Che cos’è ECM
Per ECM si intende il processo tramite il quale un professionista della salute riesce a mantenersi sempre aggiornato. In questo modo può rispondere nel migliore dei modi ai bisogni di tutti i pazienti, alle specifiche esigenze del Servizio sanitario e avere una maggiore soddisfazione per quanto riguarda lo sviluppo professionale.
Avere sempre un processo di formazione continua in ambito medicinale significa riuscire sempre ad apprendere nuove conoscenze, abilità e attitudini necessario per svolgere una pratica competente ed esperta.
I professionisti sanitari hanno l’obbligo professionale di rimanere aggiornati e di mettere in pratica le nuove abilità e le conoscenze più adatte, per offrire in ogni istante il miglior servizio possibile. Ciò significa quindi prendersi cura del paziente nel migliore dei modi, senza nessun tipo di conflitto di interesse. Solamente in questo modo è possibile offrire un servizio di sanità di qualità e affidabile.
Il programma nazionale di ECM è stato avviato nel 2002, in base al D.lgs. 502/1992 integrato dal D.lgs. 229/1999. Con questi decreti legislativi è stato istituito l’obbligo della formazione continua per i professionisti della sanità. Questo è stato un passo fondamentale per il mondo della sanità italiana.
Gli sviluppi dell’ECM sono sempre innovativi e si presentano come un importante passo per riuscire a cambiare il mondo nel loro piccolo.
Dal 2008 Agenas si occupa della gestione del programma ECM e offre supporto alla Commissione Nazionale per la formazione continua.
Quanti crediti ECM servono per mantenere l’abilitazione?
Per mantenere la propria abilitazione professionale, molti operatori sanitari, come medici, infermieri, farmacisti e altri professionisti sanitari, devono completare un certo numero di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) ogni anno. Il numero di crediti ECM richiesti dipende dal tipo di professione e dalle leggi e dalle normative locali che regolano l’attività professionale.
Ad esempio, in Italia, i medici devono completare almeno 50 crediti ECM ogni due anni per mantenere la loro abilitazione, mentre gli infermieri devono completare almeno 150 crediti ECM nel corso della loro carriera. I crediti ECM vengono acquisiti partecipando a corsi di formazione, convegni, seminari e altre attività formative riconosciute. In generale, l’obiettivo dei crediti ECM è quello di garantire che gli operatori sanitari mantengano costantemente aggiornate le loro conoscenze e competenze e siano sempre in grado di fornire i migliori standard di assistenza sanitaria ai loro pazienti.
Cosa succede se non si raggiunge il numero minimo di crediti ECM
Se un operatore sanitario non riesce a raggiungere la soglia minima di crediti ECM richiesta, può perdere la propria abilitazione professionale e non essere più autorizzato a svolgere la propria attività. Inoltre, la mancanza di formazione continua può anche compromettere la qualità dell’assistenza sanitaria fornita ai pazienti, poiché gli operatori sanitari potrebbero non essere al passo con le ultime novità e sviluppi in campo medico.
Di conseguenza, è molto importante che gli operatori sanitari si impegnino a mantenere costantemente aggiornate le loro competenze attraverso la partecipazione a corsi di formazione, seminari e altre attività formative riconosciute. In questo modo, non solo si ha la certezza di mantenere l’abilitazione professionale, ma si garantisce anche che i pazienti ricevano il miglior livello di assistenza possibile.