In una persona normale senza particolari problemi di salute l’iperventilazione non provoca problemi specifici, al massimo potrà dare qualche capogiro mentre non è lo stesso in soggetti che patiscono già di altre problematiche di salute.
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Perché iperventilare?
In questi casi l’iperventilazione può provocare un peggioramento della patologia. Ma perché bisognerebbe iperventilare? Questa è una pratica che risulta utile in alcune circostanze come, ad esempio, le immersioni in apnea; con l’iperventilazione si forza una ossigenazione al massimo della saturazione dei tessuti, quindi si può aumentare la resistenza senza respirare per un tempo più prolungato ma nelle comuni condizioni forzare l’ossigenazione non porta a vantaggi particolari e rischia, appunto, di dare dei problemi.
Se è vero che l’iperventilazione, ossia la ventilazione forzata con atti respiratori maggiormente frequenti porta a maggiore saturazione di ossigeno dei tessuti, è anche vero che i vari sensori che si trovano nel corpo leggono questa maggiorazione di ossigeno e inviano l’informazione al cervello che rallenta l’assorbimento di ossigeno; il risultato è che al termine dell’iperventilazione si realizzerà conseguentemente una carenza di ossigeno che non fa certo bene all’organismo.
I rischi dell’iperventilazione
Molte persone praticano un’iperventilazione alternata ad apnea a vuoto, cioè forzano gli atti respiratori e li alternano a tempo senza respirare. L’organismo non è concepito per lavorare in questo modo, la reazione è di confusione per lo stesso organismo che non capisce più cosa deve fare: fino ad un attimo prima si trova al massimo dell’ossigeno per cui deve diminuirne l’assorbimento, un attimo dopo non vede più affluire ossigeno per cui dovrebbe accelerare la respirazione che, però, è forzatamente interrotta. Basta poco perché innalzi la bandierina “Help” per capire come deve regolarsi. Il risultato di tutto questo è un patimento cellulare che si evidenzia con un peggioramento, come dicevamo prima, delle patologie in atto: gli epilettici possono andare incontro ad una crisi, gli asmatici possono sviluppare una crisi asmatica, gli ipertesi notano un incremento della pressione arteriosa e i cardiopatici rischiano problemi cardiaci.
Molto più importante, invece, giungere ad un controllo della respirazione, ad un ritmo regolare e con allungamento dei tempi, sia di respirazione/espirazione che delle pause tra un respiro e l’altro. Con questo si realizza un rilassamento, un’adeguata e profonda ossigenazione dei tessuti e una più efficace eliminazione dell’anidride carbonica. In pratica, tutto il ciclo di respirazione funziona meglio e anche il battito cardiaco ne giova regolarizzandosi sui valori ottimali per il corretto funzionamento del cuore che si trova a lavorare con la migliore ossigenazione possibile ma con il minore lavoro per evitare il sovraffaticamento, quindi prevenendo problemi cardiaci. Questa sorta di ginnastica respiratoria porta anche i polmoni al lavoro più corretto ed efficace possibile.
Iperventilazione opinioni
Non consigliamo, di conseguenza l’iperventilazione normalmente intesa se non in specifici casi in cui è necessaria, comunque sempre preferibilmente sotto controllo medico e previa verifica delle condizioni fisiche ad evitare incidenze negative per patologie presenti. Si consiglia, invece, il controllo della respirazione, la corretta gestione della profondità e ritmica dei respiri, utili, tra l’altro, per il loro effetto rilassante, anche per raggiungere uno stato di profondo relax che favorisce anche la concentrazione necessaria per la meditazione. Controindicata l’iperventilazione a fini di meditazione perché rischia di provocare stati di disagio invece di benessere che ostacolano la concentrazione stessa e quindi la meditazione.
Ti invitiamo a non provare nemmeno l’iperventilazione ma se proprio decidi di farlo, facilmente sentirai dopo un po’ di respiri forzati, soprattutto se alternati ad apnea, sensazione di vertigine, dolore alla testa con frequente senso di bruciore alla stessa e molto facilmente anche un senso di peso al torace. Alcune persone segnalano anche disturbi visivi: devi proprio farlo?