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Metodi di studio efficaci

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di Redazione

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Metodo sbagliato, più fatica e meno risultati Gli studenti spesso faticano ad ottenere buoni risultati negli studi non tanto perché peccano di applicazione ma per via del metodo di studio e soprattutto per una carenza di disciplina. Non tutta la colpa è loro, anche una pianificazione scolastica di studio non ottimale provoca un minore apprendimento. Uno degli errori più evidenti e diffusi è rappresentato dalle distrazioni frequenti cui gli studenti si lasciano andare. Non c’è studente, spesso durante le lezioni ma sistematicamente mentre studia, che non si interrompa innumerevoli volte per vedere il telefonino, leggere i messaggi, rispondere alle Chat. Questo continuo interrompersi distoglie l’attenzione e interrompe la concentrazione da ciò che si sta studiando e poi riprendere la concentrazione e il filo dell’argomento diventa più difficile. Queste distrazioni portano ad un calo della percentuale dei concetti immagazzinati nella mente, un allungamento dei tempi di studio e una maggiore fatica per ottenere risultati inferiori a quelli che potrebbero essere. La disciplina non è solo una modalità di comportamento seria e rispettosa degli altri ma soprattutto un modo di essere e un dovere verso se stessi. Disciplina significa darsi delle regole e rispettarle. Se ti poni degli obiettivi giornalieri, quegli impegni li devi rispettare, sono regole che dai a te stesso e se non rispetti nemmeno le tue regole, come potrai pensare di rispettare le regole più generali della società in cui vivi, studi, lavori? Nella scuola di molti anni fa, tra le valutazioni, oltre alla condotta c’era anche la disciplina ma oggi questa è sparita, peccato. Come studiare ed avere più risultati Da ciò che abbiamo detto, è più che evidente che per studiare efficacemente la prima cosa è bandire le distrazioni. Un modo ottimo per arrivare al rispetto di questa regola è la cosiddetta tecnica del pomodoro, messa in atto da uno studente e poi diffusa come metodo di studio. Il pomodoro, in realtà, era un semplice orologio da cucina a forma di tale ortaggio: lo studente, resosi conto che studiava per ore ma con scarsi risultati, decise di darsi la regola di studiare con tempi cadenzati di applicazione e di pausa, evitando nel tempo che il pomodoro caricato a sveglia impiagava a suonare, qualsiasi tipo di distrazione, un’applicazione totale. Nella pausa si poteva dedicare a rispondere ai messaggi, sgranchirsi le gambe, bere un caffè, insomma distrarsi. Il tempo di applicazione, il modulo di studio deve essere di circa 25/30 minuti, non oltre perché si realizza un calo di attenzione. Un modo positivo per prepararsi a studiare è fare un rilassamento di una decina di minuti prima di iniziare lo studio, uno stacco da tutto ciò che si stava facendo precedentemente, orientando la mente a ciò che si dovrà studiare, farsi un percorso mentale da seguire. E’ importante comprendere che l’apprendimento rapido in verità non esiste: il cervello ha i suoi tempi che non possono essere forzati, pena il ricordare solo una piccola percentuale di quello che credi soltanto di avere appreso e che, alla prova dei fatti, ti accorgi che non è vero. Bisogna, invece, procedere con calma e costanza e memorizzare gradualmente ciò che si sta studiando, dare la priorità alla qualità dello studio, non alla quantità. Per questo sarebbe opportuno non sforzarsi di studiare un libro in tre giorni facendo “la cicala” nei giorni precedenti ma darsi una costanza quotidiana di entità inferiore.
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