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La Meditazione in piedi

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di Redazione

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Meditare in piedi? Tu come fai meditazione? Meditare significa in fondo concentrarsi su un cosa ed estraniarsi da tutto il resto per un certo tempo. Spesso attraverso la meditazione si riesce a guardarsi dentro nel profondo, visualizzare ogni particolare del nostro corpo per assumerne il pieno controllo. In questa condizione i grandi meditatori riescono a staccarsi totalmente dalla realtà che li circonda non avvertendo affatto ciò che accade loro intorno e riescono così a connetterti all’energia fondamentale facendola fluire nel loro corpo. Si è molto discusso delle energie universali arrivando anche a classificarle e stabilire dei metodi per utilizzarle a proprio vantaggio me in ogni caso la meditazione è il punto comune per qualsiasi energia si intenda visualizzare e fruire. In quasi tutti i casi per realizzare bene la meditazione occorre assumere una posizione comoda da mantenere per un certo tempo: che sia seduti a gambe incrociate, la maggiormente utilizza, oppure sdraiati o altre posizioni fantasiose, l’elemento che le accomuna è la possibilità di rilassarsi. Per questo motivo stupisce un po’ il metodo di meditazione usato da Wang Xiangzhai nella prima metà del secolo scorso, il mantenimento per lunghi periodi della stazione eretta, fermo. La sfida di Wang Xiangzhai Questo meditatore cinese nel 1939 lanciò una pubblica sfida attraverso un giornale locale di Pechino finalizzato a testare la sua nuova forma di meditazione, per testare le sua capacità rispetto ad altri meditatori. La sfida venne raccolta da molte persone, soprattutto cinesi, ovviamente, ma anche dal Giappone e dall’Europa arrivarono sfidanti, ansiosi di confrontarsi con il Maestro. Molti di loro erano tra i principali Maestri dell’epoca, quindi più che allenati a forme di meditazione ma nonostante questo, si dice, nessuno riuscì a batterlo. Wang Xiangzhai entrò così nella leggenda. Il suo metodo consisteva nel mantenimento della stazione eretta statica per lunghi periodi e, a sua detta, questo permetteva un perfetto controllo sul corpo, influendo positivamente su ogni cellula e migliorando il funzionamento dell’apparato respiratorio, circolatorio e aumentando e ottimizzando il metabolismo, attivando al massimo il funzionamento complessivo dell’organismo. Il concetto che sta alla base di questo tipo di meditazione in piedi, è il mantenimento del battito costante del cuore pur impegnando il corpo in uno sforzo fisico. In una comune attività fisica, infatti, per via dello sforzo si realizzano alterazioni del battito cardiaco e della respirazione, per cui ad un certo punto occorre interrompere l’attività. Nella meditazione in piedi, invece, si ha la stabilizzazione del battito cardiaco e della respirazione mentre il sistema nervoso si rilassa eliminando le tensioni interne e consentendo con maggiore facilità la calma interiore, quindi lo stato di meditazione. Secondo Wang Xiangzhai questa posizione per la quale occorre allenarsi tanto perché tende a stancare parecchio, dopo un periodo di pratica ti permette di raggiungere uno stato di benessere, di inconsapevolezza dello scorrere del tempo facendoti entrare in un piacevole stato di Trance. Farebbe anche migliorare la coordinazione e la fluidità dei movimenti. Non vogliamo mettere in dubbio le verità di cotanto Maestro in termini di meditazione ma il mantenimento della stazione eretta statica per lungo tempo può avere delle conseguenze fisiche: la forza di gravità continua comunque ad esercitare i suoi effetti, per cui il sangue tenderà a ristagnare in basso, senza l’azione delle valvole venose che ne agevolano il ritorno verso il cuore. Di sicuro si realizzano edemi degli arti inferiori e il ristagno del sangue può facilmente portare ad un’infiammazione delle vene che sfocia facilmente in una flebite. Sempre il ristagno del sangue agevola la formazione di piccoli coaguli, i trombi, che finiscono per occludere i vasi sanguigni periferici ma possono anche entrare in circolo e andare a bloccare vasi più importanti con conseguenze imprevedibili e anche parecchio pericolose. Poiché il sangue ha maggiori difficoltà nel rientro in circolo, questo significa che le parti più alte del corpo risentiranno di un minore afflusso e la parte più alta in assoluto del corpo umano è senza dubbio il cervello. Siamo davvero sicuri che la meditazione in piedi faccia così bene?
Redazione

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